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Importanza del marchio aziendale

Valutazione marchio
valutazione azienda

Definizione e funzioni del marchio aziendale

In passato il trasferimento del marchio poteva essere effettuato solo nell’ambito di una più generale cessione di azienda o di ramo di azienda. Tale vincolo, di cessione congiunta, è stato eliminato con D. Lgs. N. 480 del 4/12/1992 e, pertanto, il marchio è oggi autonomamente cedibile.
In base all’art. 2573 attualmente vigente “il marchio può essere trasferito o concesso in licenza per la totalità o per una parte dei prodotti o servizi per i quali è stato registrato, purché in ogni caso dal trasferimento o dalla licenza non derivi inganno in quei caratteri dei prodotti o servizi che sono essenziali nell’apprezzamento del pubblico”.
Condizione essenziale perché il marchio goda di tutela giuridica e possa formare oggetto di trasferimento è che esso sia registrato.
Come noto, marchio, ditta ed insegna rappresentano i tre segni distintivi dell’impresa. La ditta identifica l’imprenditore e la sua impresa (il nome commerciale), l’insegna identifica l’azienda, in particolare le sue sedi, ed il marchio identifica uno o più, o anche tutti, i prodotti o i servizi dell’impresa.
Il marchio consiste in una parola, un nome, una fotografia, un emblema un colore o qualsiasi altro segno idoneo a distinguere i prodotti o i servizi di un’impresa da quelli di altre imprese e può anche coincidere con il nome commerciale dell’impresa.
Il nome commerciale da un punto di vista giuridico, a seconda che si tratti, rispettivamente, di impresa individuale, società di persone o società di capitali, viene definito ditta, ragione sociale o denominazione sociale.
Il marchio rappresenta un bene immateriale che solitamente – ma non necessariamente, potendo essere registrato da un qualsiasi soggetto, anche non imprenditore – fa parte dell’azienda, cioè del “complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa”.
La principale funzione del marchio, tanto per l’impresa che ne è titolare che per i consumatori, consiste nella possibilità di identificare la matrice, la provenienza, di un prodotto o di un servizio in modo che possa essere tenuto distintoda prodotti, simili o identici, forniti da imprese concorrenti.
Il marchio, consentendo alle imprese di distinguersi e differenziare i propri prodotti da quelli della concorrenza, svolge un ruolo centrale nelle strategie di marketing dell’impresa.
Le imprese investono tantissimo sul marchio al fine di affermare l’immagine e la reputazione dei prodotti agli occhi del consumatore.
Un marchio affermato sul mercato, generalmente per effetto di significativi investimenti pubblicitari, può consentire all’impresa che lo usa di avere considerevoli vantaggi competitivi, sia in termini di prezzo che di volumi di vendita.
L’immagine della marca, soprattutto in alcuni settori, gioca un ruolo decisivo in quanto il consumatore associa automaticamente ai prodotti ed ai servizi da essa contraddistinti determinate caratteristiche positive, e ciò non può non avere positivi effetti sui conti economici dell’impresa che la utilizza.
Il marchio può assumere un notevole valore fino a costituire il principale asset aziendale.
Salvo i casi in cui per esso sia stato pagato un prezzo, di mercato, per acquisirlo, il marchio non trova idoneo spazio nei conti dell’impresa.
Quando il marchio è prodotto all’interno dell’azienda esso viene infatti valorizzato nel bilancio dell’impresa sulla base dei costi (storici) sostenuti.
Nel bilancio d’esercizio redatto secondo gli schemi previsti dagli articoli 2424 e 2425 c.c. i marchi trovano, in particolare, la loro rappresentazione nell’attivo dello stato patrimoniale, sottoclasse delle immobilizzazioni immateriali, voce B.I.4. “Concessioni, licenze, marchi e diritti simili”.
Il marchio costituisce, quindi, un intangibile asset, sprovvisto di fisica consistenza, il più delle volte non ben evidenziato nella contabilità dell’impresa, atto però nella sostanza ad esprimere le dinamiche capacità di marketing dell’impresa, che si manifestano in una buona immagine della marca ed una consequenziale maggiore redditività attuale e prospettica.
Il valore del marchio è ovviamente legato alla tutela giuridica ad esso riservata dalla normativa vigente, conseguenza circolare del valore economico ad esso sotteso.
Al marchio che presenta i requisiti di novità, originalità e liceità è infatti riconosciuta una completa tutela giuridica.

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